Davide Buscaglia

Il processo di ispirazione fotografica


Prima di ogni shooting mi trovo a passare una buona parte del mio tempo su Pinterest. L’obiettivo è quello di individuare le immagini d’impatto, fotografie che mi colpiscono e che voglio realizzare. È una parte del lavoro indispensabile. Creo una bacheca e da lì in poi mi lascio trasportare dalle suggestioni, incontrandole come si incontra un torrente. 

Ci torno nei momenti liberi, di pausa, e tra le tante riflessioni cerco di intuire cosa ha permesso a quel fotografo di ottenere quella fotografia. 

In breve sto parlando della fase dell’ispirazione fotografica.

Differenza tra Ispirazione e Imitazione

L’ispirazione è per me soprattutto un processo di brainstorming visivo, utile perché dona una struttura al mio fare e sopratutto mi tranquillizza. Mi permette di arrivare allo shooting con qualche indicazione, abbastanza da procedere con sufficiente sicurezza, un aspetto fondamentale per scattare con professionalità e interagire con la modella.

I confini devono essere flessibili e minimi, altrimenti si corre il rischio di commettere un errore molto comune: l’ispirazione diventa imitazione. 

L’ispirazione è un processo elastico, dinamico e creativo: un atteggiamento esplorativo con un punto di arrivo diverso dal punto di partenza.  L’imitazione è un processo rigido, confinato e strutturato: un atteggiamento statico dove punto di partenza e di arrivo coincidono. 

Se però ammorbidisco un po’ il mio approccio, mi rendo conto che esiste un dialogo tra queste due possibilità, un momento l’ispirazione lascia spazio all’imitazione, e uno in cui l’imitazione evolve in ispirazione. 

“Imitami, ma falla tua” 

Questa indicazione spesso fa la differenza e trasforma l’ispirazione individuale avuta qualche giorno prima dello shooting in un’ispirazione relazionale. 

Puoi imitare e trasformare quella posa in qualcosa di tuo. 


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